Caro affitti: nemmeno dopo le proteste degli studenti si è fermato

Caro affitti: nemmeno dopo le proteste degli studenti si è fermato

Caro affitti: nemmeno dopo le proteste degli studenti si è fermato


Sono passati tre mesi dalle proteste in tenda delle studentesse e degli studenti universitari, mobilitati in massa contro l’emergenza abitativa dovuta al caro affitti. Da allora, oltre a cancellare un emendamento da 660 milioni di euro per gli alloggi universitari, istituito nel 2022 dal governo Draghi, il governo Meloni non ha mosso un dito per risolvere il problema. Nel frattempo, gli affitti hanno continuato ad aumentare e le stanze per studenti costano sempre di più.

Si avvicina settembre, il mese più caldo per le studentesse e gli studenti universitari in cerca di un alloggio, in particolare per le nuove matricole che per la prima volta si troveranno a vivere con dei coinquilini, lontane dalla famiglia. Come raccontavamo già a maggio, i prezzi degli affitti sono aumentati del 40% rispetto al 2019 e, a oggi, costa più affittare una stanza a Milano che un bilocale a Torino. Ma il caro affitti non riguarda solo il nord o le grandi città, ma è un fenomeno espanso a macchia d’olio in tutta Italia, come dimostrato dalle proteste scoppiate da Milano a Cagliari appena tre mesi fa. La mobilitazione studentesca era riuscita a far tornare il problema del caro affitti all’attenzione della cronaca e della politica, ma le azioni per risolverlo si sono rivelate nulle.

I rialzi

Come dimostra l’ultimo rapporto di Immobiliare.it, che gestisce un portale con offerte diu immobili, nonostante l’offerta di camere in affitto in Italia sia cresciuta del 34% rispetto al 2022, questo aumento non ha causato una diminuzione dei prezzi. Al contrario, i dati illustrano un generale aumento in tutto il paese. A Milano, la città più cara, il costo medio di una stanza singola è arrivato a 626 euro al mese, a Bologna a 482, mentre a Roma e Firenze si è arrivati a 435. Numeri che tradotti in percentuale registrano un aumento in media del 5,29% rispetto a luglio 2022, mentre rispetto al 2021 l’aumento registrato è dell’11%.

Nel dettaglio, invece, rispetto al 2021 le variazioni più forti si registrano a Padova, con affitti superiori del 40%, a Milano e Firenze, con un aumento del 20%, a Bologna, con il 16,7%, e a Modena, con il 12,6%. In particolare a Modena i rincari rispetto al periodo pre pandemico sono arrivati al 28,6%. Un’emergenza che non ha colpito solo gli universitari, ma anche i docenti delle scuole, che in 80 hanno rifiutato il trasferimento nella città proprio a causa degli affitti troppo alti, riporta il Corriere della Sera. Mentre Venezia è la città che in assoluto ha visto i rincari più alti nell’ultimo anno, pari al 373,2% in più.

Ma la cosa più assurda, quasi uno schiaffo a studenti e studentesse e alle loro famiglie, è che rispetto a maggio, quando il governo Meloni aveva promesso di affrontare la crisi abitativa, gli affitti sono aumentati, raggiungendo il prezzo medio più alto degli ultimi due anni a giugno 2023, si legge sempre su Immobiliare.it. E dire che di esempi e modelli da seguire per risolvere il problema ce ne sono e non bisogna andare nemmeno troppo lontano per trovarli, come dimostrano le politiche di Germania e Portogallo.



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di Kevin Carboni www.wired.it 2023-08-30 10:39:46 ,

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